Cosa mi racconta un dolore lungo la schiena, approccio olistico.

Combatti il mal di Schiena con lo Yoga
Mi chiedo sempre cosa c’è dietro a un dolore…. la zona del corpo in cui si manifesta e  il momento in cui si acutizza, nel particolare caso del dolore alla schiena, quando la medicina tradizionale non trova riferimento patologico, per la mia esperienza è sempre ricollegabile ad uno stile di vita frenetico  e poco rispettoso dei fisiologici momenti di riposo.

Uno stato di malessere alla schiena che si presenta spesso non può prescindere dal considerare lo stile di vita in tutto il suo insieme, in cui viene a mancare la cura verso l’alimentazione, l’attività fisica costante, inoltre, l’insorgere di condizioni di   stress, di frustrazione, di insoddisfazione e  mancanza di motivazione a svolgere i compiti quotidiani…

Il ruolo di un operatore olistico, che sia naturopata, riflessologo e/o  massaggiatore trova il suo spazio di azione anche qui,  dove la medicina con le sue varie specializzazioni, quali ortopedia, fisiatria, fisioterapia ecc.. non hanno interesse a conoscere le con cause del malessere e quindi a darne la giusta lettura e importanza.

Un professionista olistico aiuta la persona a ritrovare il benessere,  incentivando i processi di auto guarigione, motivando la persona a ritrovare l’equilibrio, con il tatto e la delicatezza, ricordandole quanto si sta bene quando ci si occupa di sé con costanza quotidianamente.

Lo stimolo positivo di rigenerazione  che il contatto fornisce al corpo, equivale al suggerimento dato alla mente della persona che può decontrarsi, distendersi, rilassarsi, affidarsi …

Qualsiasi manifestazione dolorosa nasce da un sentimento di paura a cui corrisponde come reazione anche fisica una ricerca di adattamento; noi siamo estremamente ricettivi rispetto all’ambiente esterno, per cui in ogni momento generiamo  reazioni a eventi che si susseguono; queste nel tempo, fanno sì che l’organismo produca il suo unico modo di difesa modificandosi. Quando molti fattori si verificano nello stesso momento e sono ingestibili dalla nostra  psiche e quindi  dal sistema nervoso centrale ed autonomo,  l’organismo reagisce  come l’istinto di sopravvivenza  da sempre gli ha insegnato, cioè causando  il minor  danno possibile agli organi vitali e trovando un nuovo assetto.

C’è da considerare che chi preferisce un approccio olistico alla cura del proprio dolore rappresenta una percentuale bassissima di persone,

forse l’1 %.

Che differenza c’è tra la persona che ricerca un approccio olistico e quella che ricerca un approccio medico convenzionale?

La prima categoria di persone vuole sapere perché ha dolore alla schiena, sa che tutto il suo essere è in sofferenza,  che il dolore è solo una manifestazione esteriore di una situazione dolorosa più profonda; conoscere se stessi ed arrivare alla radice del problema nella quasi totalità dei casi farà in modo che il benessere ritrovato perduri nel tempo.

Cosa poter leggere quindi di uno stato doloroso alla colonna? Generalizzando e sintetizzando (solo per questo breve contesto), dolori nella zona del sacro sono ricollegabili a preoccupazioni per la vita materiale, inquietudine a lavoro; nella zona del coccige derivano da dipendenza da altre persone, incapacità di portare avanti un progetto in autonomia; nella zona lombare è indice di troppa fatica, troppo impegno (non a caso si dice spezzarsi la schiena), nella zona toracica indica la necessità di aprirsi verso l’esterno, verso l’altro, sviluppare l’accoglienza e l’accettazione; nella zona cervicale indica la necessità di negarsi, di non darsi completamente, di non prendersi il carico delle responsabilità anche altrui. Fondamentale è divenire consapevoli di cosa stavamo vivendo noi nel momento in cui è comparso il dolore; da cosa ci siamo sentiti invasi? Da cosa ci stiamo difendendo?.. Se non capiamo questo e se non ci rendiamo conto che il pericolo è superabile o superato, il nostro dolore e quindi l’atteggiamento di difesa si presenterà nuovamente.

La seconda categoria di persone, quella che sceglie il farmaco che propone la medicina convenzionale, vuole solo eliminare il sintomo, è questo il principio della medicina convenzionale di tipo allopatico, il corpo è visto staccato dalla mente e dallo spirito, il corpo stesso è sezionato in compartimenti stagni ( visione Cartesiana); per cui il mal di schiena è solo un problema di schiena che sparisce con l’assunzione di un farmaco…non preoccupandosi degli effetti collaterali; non ascoltare se stessi farà in modo che la situazione dolorosa si ripresenti, in modo anche più invasivo, come un urlare a voce sempre più alta nella speranza di essere ascoltati.

Riporto una frase di un insegnante che ammiro moltissimo,  che definisco Voce coraggiosa,  rivoluzionaria e  saggiamente impopolare.

Prof. Guido A.Morina:

“Sembra impossibile che persone che come i medici abbiano votato la loro vita alla cura del prossimo, possano non essere mai sfiorati dal dubbio che, forse, le condizioni economiche familiari e affettive, sociali e lavorative (per citarne alcune) del loro paziente possano avere una influenza decisiva e preponderante sullo scatenarsi o l’aggravarsi del suo stato di salute”

Riflessioni tratte da “Terapia Cranio Sacrale Tradizionale” da ebook Marina editore- Università Popolare scienze bio psico sociali- Torino)

Gaobi.


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