Tecniche consigliate nell’auto trattamento di riflessologia plantare.

Quando il tocco, il premere è corretto, “giusto” e delicato comunicate al ricevente morbidezza e distensione, praticate molto su voi stessi per testare, cercate di non sconfinare mai dalla piacevolissima sensazione di benessere, evitando pressioni troppo forti o troppo leggere. Esercitatevi a portare una pressione continuativa sullo stesso punto per 15-30 secondi; provare a premere e allentare per 15 secondi, allenatevi a “entrare e uscire” dalla pressione con lo stesso tempo e modalità, se dal contatto arrivate alla pressione in 5 secondi, così delicatamente ritornate allo stato di semplice contatto in 5 secondi. Con l’esperienza si capisce che più si è lenti nei passaggi in cui si passa da un punto riflesso ad un altro e proporzionalmente chi riceve si affida, si rilassa e ne trae beneficio. Importante è prendere consapevolezza della capacità di affondo del dito che porta pressione; presa quindi una zona specifica, che su voi stessi sentite indolenzita, o, comunque, in prossimità di articolazioni (punti tipici in cui si verificano blocchi energetici da sciogliere), imprimete una sorta di movimento rotatorio, in entrata, in senso orario, aumentando la pressione, e, con la stessa delicatezza e durata in uscita, con movimento circolatorio contrario diminuendo la pressione fino al leggero contatto. Trattate diverse aree e confrontate le sensazioni provate. Queste tecniche descritte sono semplici e veloci da assimilare, si utilizzano per uno scopo specifico, ora invece passiamo alla descrizione del “pollice che cammina” che permette una stimolazione più completa di zone più estese. Per mettere in pratica la tecnica del pollice che cammina, provate questo esercizio: per semplificare, portate attenzione ad un area estesa del vostro corpo, ad esempio la coscia; poggiate l’indice, il medio, l’anulare e il mignolo della mano che tratta ad abbracciare il lato della coscia, il pollice è così libero di lavorare portando la sua pressione. Con il pollice provate a piegare e distendere l’articolazione tra falangina e falangetta, questo è il movimento che il pollice deve compiere per camminare lungo la direzione scelta. Ora poggiamo il pollice sulla gamba e flettiamo e raddrizziamo la giuntura del pollice compiendo dei piccolissimi spostamenti, la pressione è stabile e costante. Provate quindi sul piede, vi accorgerete che sollevare o abbassare il polso, varia l’entità della pressione, una volta terminato il percorso scelto (un buon percorso per iniziare, può essere quello appena sotto la dita plantarmente, da sotto l’alluce fino al quinto dito e viceversa), solleviamo il pollice e riposizioniamolo all’inizio di un nuovo cammino. Portate attenzione al pollice, se si stanca facilmente è probabile che abbiate esercitato la pressione facendo scorrere il pollice in avanti invece che fare leva sulla zona trattata; semplicemente non imponete il movimento perché se fate leva sulla pelle il movimento viene da sé.

Vi consiglio di utilizzare queste tecniche a integrazione dei percorsi descritti negli articoli precedenti:

Riflessologia plantare, guida all’auto trattamento.

Riflessologia plantare, guida all’auto trattamento 2^.

Riflessologia plantare, guida all’auto trattamento 3^.

Sono a vostra disposizione per chiarimenti in merito.

Gaobi.


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