Morfologia del piede, la scuola di Gerusalemme.

La scuola di Gerusalemme ha elaborato un sistema di lettura della morfologia del piede che consente di individuare determinati tratti della personalità, mettendo a disposizione dell’operatore una serie di indicazioni preziose e sfumature che gli permettono di svolgere un lavoro profondo. Secondo questo sistema la pianta del piede rappresenta la struttura di base di una persona, la parte stabile, che non cambia, quello che di fondo si è. Le dita rappresentano invece la parte che si evolve, che cresce e si trasforma, infatti possono modificarsi. La malattia può essere considerata come una forma di disarmonia tra essenza e personalità, tra ciò che siamo profondamente e ciò che manifestiamo nella vita quotidiana, più grande è il divario, maggiore è lo squilibrio e quindi la possibilità di manifestare una malattia. Attraverso l’osservazione della morfologia della pianta e delle dita è possibile riconoscere la situazione attuale, oltre alla storia di vita del soggetto per elaborare un piano di prevenzione per il futuro. Il terapeuta ha una funzione di specchio rispetto alla persona che gli chiede aiuto in modo che questa possa meglio “vedersi” e conoscersi, prendere consapevolezza di se e risanarsi. Secondo la scuola di Gerusalemme ogni dito del piede rappresenta, in particolare, un centro, una funzione:

l’alluce corrisponde alla funzione intellettuale; un alluce grande rivela uno sviluppo notevole della mente e del pensiero (lettura, studio, scienza…)

il melluce corrisponde alla parte motoria, un secondo dito prominente indica propensione allo sport, buone capacità organizzative da leader,

il trillice rappresenta i valori, rivela in che modo la persona vive la parte ituitiva e sensibile,

il pondulo rappresenta la parte emozionale, indica la maturità emotiva e come le emozioni vengono vissute ed espresse,

il mellino corrisponde a creatività e sessualità nel senso proprio e figurato, originalità ed inventiva.

Se osserviamo i nostri piedi possiamo tutti constatare che abbiamo un alluce grande e un quinto dito piccolo; ciò significa che abbiamo sviluppato molto la nostra parte mentale e razionale a discapito di quella più istintiva e creativa. I neonati hanno tutte le dita uguali, quasi fossero pronti a sviluppare allo stesso modo tutte le funzioni: in realtà dopo pochi mesi le varie dita si differenziano, esprimendo una informazione che è genetica.

La piante del piede nella parte del tallone esprime la nostra parte istintivo-sessuale, è la radice della persona, ci dice come entra nella vita, la zona dei cuscinetti dei metatarsi corrispondono alla sfera emotiva, le dita corrispondono al piano mentale, e l’arco plantare è la zona dei valori, ci dà indicazioni sulla parte intima e profonda della persona.

Le dita danno indicazioni sul modo di pensare: dita a scaletta indicano pensiero ordinato, sistematico, metodico; a triangolo appartengono a persone molto pungenti, critiche e analitiche; a semicerchio, il pensiero è armonico; a semicerchio stretto indicano persone idealiste che si occupano poco delle cose materiali.

In parte tratto dai testi di Catia Trevisani.

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