Qualsiasi disturbo di qualsiasi entità e con qualsiasi sintomo si manifesti, la riflessologia interviene inviando un forte input al cervello affinché questo ricordi all’organo o sistema sofferente come deve comportarsi e quale è la via verso il suo benessere e di conseguenza il benessere generale dell’intera persona.

Si, la stimolazione appropriata dei punti riflessi re installa il sistema operativo perfettamente funzionante  nel nostro cervello. L ‘ascolto attento e l’azione che ne deriva del riflessologo invia il messaggio corretto al cervello e questo ri sintonizza automaticamente l’organo stimolato sulla frequenza del benessere.

Malattia è disagio, un comportamento errato a cui senza rendercene conto ci siamo abituati, preoccupazioni per sé e per i propri cari influenzano pesantemente le nostre abitudini, può essere difficile arrivare all’origine del problema, spesso non vogliamo vederlo anche se lo abbiamo davanti a noi.

La riflessologia lavora a livello inconscio rimettendo in circolo l’energia stagnante, viene da sé che ci si alleggerisce da ciò che crea circoli viziosi di comportamento, ogni ricevente con i suoi tempi determinati anche dall’ambiente relazionale che lo circonda.

Quando avviene un grande cambiamento comportamentale in noi, chi ci circonda non è pronto, in quanto ciò determina in loro l’uscita dalla loro zona di confort e un cambiamento anche nel loro comportamento, ciò li destabilizza remandoci contro. La determinazione del ricevente diviene fondamentale in questa fase e così anche l’incoraggiamento del riflessologo affinché il primo possa continuare ad evolversi nel suo personale percorso verso il benessere.

L’atteggiamento del riflessologo è calmo, sereno e fiducioso sui risultati che il ricevente può raggiungere, in quanto grazie alla fisiognomica dei piedi ne conosce le potenzialità, ciò è fondamentale per la riuscita, in quanto spesso chi riceve non ha fiducia in sé e nella sua capacità insita di rigenerarsi.

Tra una seduta e l’altra, il ricevente è in continua mutazione, quando i sintomi si affievoliscono e scompaiono  non si ha più bisogno di “credere” nella riflessologia perché se ne ha la prova concreta.

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