La naturopatia scientifica e energetica ci fa conoscere la floriterapia sotto una visuale molto più ampia, in un modo interamente rivoluzionario dell’ avvalerci delle essenze floreali, cioè come strumento utile per favorire la crescita della consapevolezza di sé.
Il terapeuta indubbiamente deve conoscere tutti i rimedi floreali, ma cosa più complessa è capire fulmineamente (che solo l’esperienza sul campo può dargli) che bouquet di fiori gli porta il cliente in quel momento della sua esistenza; fiori che spesso rischiano di mimetizzarsi, di nascondersi o confondersi con altri solo apparentemente simili.
Un altro aspetto fondamentale è quello di fare conoscere al cliente il significato dei rimedi che dovrà assumere, ciò perché questo tipo di terapia è di accompagnamento ad un lavoro molto più impegnativo fondato sulla consapevolezza di ciò che è necessario modificare per ri-armonizzarsi con se stessi e con il contesto in cui si vive.
E’ il ruolo che assume il fiore che fà la differenza, esso non è l’informazione in sé ma il veicolo dell’informazione. Il rimedio riporta il benessere aiutando la persona a portare l’attenzione su di sé, sulla ragione per cui compie quell’azione, sul suo impegno a ristabilire in sé armonia e equilibrio. La persona si trova davanti a se stessa con caratteristiche positive che ha dimenticato e smarrito nel tempo, ritroverà il coraggio di prendere in mano la sua vita e fare le scelte necessarie per migliorare la propria qualità di vita.
Il terapeuta, creando un clima empatico e di complicità con il cliente, dovrebbe coinvolgerlo nella ricerca dell’armonia parlandogli delle caratteristiche dei fiori che ritiene più adatti per lui, e, perfino solo questo potrebbe essere sufficiente per rispolverare quel pulsante di accensione che permette al cliente di riattivare il suo armonico sistema.
Il Dottor E.Bach, affermava di seguire il nostro “io” in ciò che realmente vorrebbe essere per quanto gli è possibile nel contesto in cui vive; di sviluppare la nostra consapevolezza, il nostro potere, di ricercare dentro di noi le cause del nostro stato e sviluppare la virtù opposta al difetto.
Perciò aldilà di tutte le considerazioni che si potrebbero fare riguardo la veridicità dell’efficacia della scoperta dei 38 rimedi del Dottor Bach, anche per chi si affida completamente con i paraocchi ai suoi insegnamenti e rimedi dovrebbe essere lampante che nella cura di sé stessi si ha sempre un ruolo attivo, consapevole e responsabile.
Il terapeuta ha un compito importante e impegnativo , per primo lavora su di sé; come potrebbe altrimenti sviluppare quella comprensione, empatia, complicità e avere quegli atteggiamenti che appoggiano e incoraggiano i cambiamenti? Egli dovrebbe porre l’accento sempre sullo sviluppo delle virtù, con una visione sempre positiva e propositiva.
Gaobi