Il neuroma di Morton (anche neurinoma di Morton, nevralgia di Morton, sindrome di Morton, metatarsalgia di Morton o di Civinini-Morton, neuropatia di Civinini-Durlacher, neuroma intermetatarsale) è un infiammazione dovuta all’aumento di volume di un nervo sensitivo interdigitale , solitamente quello passante nel terzo spazio intermetatarsale, generalmente localizzato nello spazio fra il terzo e il quarto metatarso, ma anche nello spazio tra il secondo e il terzo, tra il quarto e quinto e, molto raramente tra il primo e il secondo metatarso. Questo stato infiammatorio è provocato da uno stimolo irritativo cronico di natura meccanica, che causa la crescita di tessuto cicatriziale fibroso intorno al nervo stesso prima della sua biforcazione ala radice delle dita. Il nervo cosi’ ispessito trasmette tipiche sensazioni dolorose che danno nome a una sindrome che prende il suo nome da Thomas G..Morton, il medico che nel 1876 a Philadelphia, descrisse la sindrome dolorosa correlata ad esso, anche se sembrerebbe gia’ conosciuta e descritta precedentemente in Inghilterra alla corte della regina. Anche il termine neuroma e’ assolutamente improprio in quanto il suffisso “oma” indica una condizione tumorale del nervo, in questo caso assolutamente inesistente, trattandosi esattamente di una “fibrosi perineurale”, cioe’ la formazione di tessuto cicatriziale fibroso causata dalla continua frizione sul nervo delle adiacenti ossa metatarsali e del legamento intermetatarsale profondo, che a livello del terzo spazio sono piu’ mobili rispetto ad altre parti del piede.
Le cause -L’eziologia del neuroma di Morton è multifattoriale; tra le cause più frequenti ricordiamo:
uso di calzature non adeguate (per esempio, nelle donne, l’indossare per molto tempo scarpe con tacchi a spillo o le punte eccessivamente strette)
scompensi di tipo posturale
disturbi a livello neurologico
alluce rigido
alluce valgo
ipercarico avampodalico
alterazioni morfologiche del piede (piede cavo e piede piatto)
lassità dei legamenti
artrite reumatoide
microtraumi al piede, leggeri, ma ripetuti
allenamenti su superfici non idonee (soprattutto negli atleti praticanti il fondo).
I sintomi – La sintomatologia del neuroma di Morton è abbastanza caratteristica. Il dolore, di tipo nevralgico, è di notevole intensità; si avverte bruciore, la sensazione di scossa elettrica e l’impellenza di togliere la calzatura. Le sensazioni dolorose sono più frequenti durante la deambulazione, ma possono essere avvertite anche a riposo. In molti casi si hanno parestesie, intorpidimento e un calo della sensibilità.
La diagnosi
– All’esame clinico, il piede non presenta generalmente particolari alterazioni di tipo morfologico; talvolta può esserci la presenza di tumefazione. Molto spesso, alla palpazione della zona interessata è avvertibile un caratteristico”clic” (segno di Mulder). Gli esami strumentali (radiografia, risonanza magnetica ed ecografia) non sono particolarmente affidabili nel caso del neuroma di Morton a causa dell’alto numero di falsi positivi o negativi e vengono effettuati soprattutto per escludere la presenza di altre patologie che possono interessare l’avampiede (artrite, borsite, capsulite, distrofia simpatica riflessa, fratture, ischemia, necrosi avascolare, neoplasie, noduli reumatoidi, sinovite, sindrome del tunnel tarsale, tendinite ecc.).
Ai fini del trattamento è molto importante la precocità della diagnosi; se la sintomatologia è presente da meno di sei mesi è possibile tentare interventi di tipo conservativo attraverso terapie farmacologiche a base di antinfiammatori, infiltrazioni locali di cortisone, terapie di tipo fisico. Generalmente l’uso di plantari non sortisce alcun effetto importante. Nel caso invece che la sintomatologia duri da più tempo è quasi sempre necessario l’intervento chirurgico che consiste essenzialmente nell’asportazione del nervo interessato (neurectomia); l’asportazione non provoca problematiche a livello di movimento delle dita dal momento che il nervo in questione ha esclusive caratteristiche di tipo sensitivo; può permanere invece una leggera diminuzione della sensibilità cutanea nella zona interessata. L’operazione chirurgica è piuttosto semplice e viene eseguita in anestesia locale; la deambulazione susseguente all’intervento è generalmente buona e tutti i disturbi scompaiono di norma nel giro di pochi mesi. Il paziente viene dotato, nelle prime tre settimane, di apposita calzatura. Le complicanze sono rare, ma le recidive non sono infrequenti.
Un’alternativa all’intervento chirurgico è rappresentata da una procedura di radiologia interventistica denominata sclero-alcolizzazione. Durante questa procedura al paziente dietro guida ecografica, viene posizionato un ago nello spazio metatarsale interessato e si inietta una miscela costituita da alcol e anestetico. Si tratta sostanzialmente di una neurolisi di tipo chimico; l’alcol infatti induce disidratazione, necrosi e precipitazione cellulare. La procedura non presenta particolari complicanze e può, se ce n’è la necessità, essere ripetuta a intervalli di 15 giorni fino alla scomparsa del dolore.
Benefici con la riflessologia plantare:
Spesso è un grosso stress del sistema nervoso che aumenta e accelera la comparsa del neuroma di Morton ! Cosa fare quindi quando ci si trova ad affrontare un tale dolore al piede ? Sicuramente a mio parere la cosa più sbagliata è fasciare o peggio ancora ingessare il piede . Questo perché si limiterebbe la normale circolazione linfatica che in questi casi andrebbe addirittura stimolata per una veloce rigenerazione dei tessuti infiammati ! Sicuramente va alleggerito il carico sul piede , indossate calzature più comode , controllare che non ci siano microfratture ( lo deve stabilire una lastra ) e farsi visitare da un medico specialista ! Una volta fatti questi passaggi bisogna allentare tutte le fasce muscolari e nervose nel piede ! Questi dolori sulla pianta del piede generalmente durano da qualche settimana a qualche mese ! L’intento dell’operatore è di allentare la tensione muscolare e nervosa del piede ! E‘ di fondamentale importanza massaggiare con l’intento di “aprire “ gli spazi che si trovano tra un metatarso e l’altro infatti allentando bene questa zona , aumenta lo spazio per il passaggio del nervo ! Quest’ultimo tende subito a disinfiammarsi se non si trova in una situazione di oppressione e il dolore al piede ha un improvviso cambio di direzione !
Il semplice camminare, lo stare in piedi o correre esercitano una compressione superiore alla media sui tessuti molli posti sotto le teste metatarsali rispetto a quando siamo seduti o sdraiati. Nei soggetti predisposti questa compressione può divenire patologica, l’organismo difende l’ipersensibilità delle terminazioni nervose sottostanti determinando la formazione di tessuto fibroso nel sottocutaneo. Il trauma continuo e persistente aumenta la dimensione di questo tessuto fino a circondare e intrappolare il fascio neuro vascolare. La compressione e la sollecitazione del neuroma determina un dolore neuritico dell’area intermetatarsale che può irradiarsi fino alle dita. I sintomi sono acuti, comunemente descritti come una fitta simile a una coltellata che può manifestarsi in qualsiasi momento della camminata, senza una giustificazione apparente e il dolore s’irradia su tutta l’area intermetatarsale. La funzione del nostro massaggio è di permeabilizzare la neostruttura fibrotica che si è creata rendendola adattabile alle sollecitazioni della deambulazione e agendo sulla postura ottimizzandone così la distribuzione del peso corporeo sui piedi.
Il massaggio risulta piacevole e rilassante, la risposta positiva è pressoché immediata, il ricevente quando si alza dal lettino descrive la sensazione di camminare su una nuvoletta. Alcune terapie sono necessarie per far sì che il cervello memorizzi la postura antalgica.
In parte tratto da:
http://www.neuromadimorton.it/ ; http://www.albanesi.it/Medsport/morton.htm ; http://www.zoneriflesse.it/blog/dolori-di/dolore-piede-neuroma-di-morton/ ; http://benessere.guidone.it/2011/05/05/neuroma-di-morton-come-prevenirlo/ ; http://www.riflessologiazu.it/dazubao0308.html ;
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salve
come si fanno questi massaggi, mi viene da piangere da quanto male provo. Grazie infinite
Ah Ah! E’ vero hai ragione Annabella,è necessaria estrema pazienza e delicatezza da parte dell’operatore e nonosttante ciò il dolore è inevitabile,ma sene trae molto giovamento da ogni singolo trattamento!…Tieni duro;)