Orecchio-acufene, visione olistica.

I medici usano il termine acufene per indicare la situazione in cui viene percepito un rumore in una o in entrambe le orecchie, oppure nella testa, anche se dall’esterno non proviene alcun suono.

Alcune persone percepiscono tintinnii o altri suoni immediatamente dopo l’esposizione a rumori molto forti, come ad esempio dopo un concerto, ma il rumore percepito dopo un po’ sparisce. Altre persone, invece, dicono di sentire un rumore flebile ogni volta che prestano attenzione, ma la maggior parte di esse non può distinguere il rumore tra gli altri suoni ambientali. Altri fattori possono influire sulla gravità del disturbo a seconda del paziente, come ad esempio la diversa gravità dei problemi di udito e i diversi tipi di suoni che vengono percepiti. È interessante notare che il volume dell’acufene, se misurato con strumenti da laboratorio, non è correlato alla gravità dell’acufene percepita dagli stessi pazienti. Ogni persona ha il proprio livello di tolleranza al rumore prodotto dall’acufene. Si tratta di un’esperienza molto personale. L’acufene non fa distinzioni: può colpire a qualsiasi età. Non si tratta di una malattia diffusa tra i bambini, che riferiscono la patologia più raramente rispetto agli adulti, in parte perché è più probabile che i bambini affetti da acufene abbiano problemi di udito fin dalla nascita. Potrebbero invece non notare l’acufene e non preoccuparsi, proprio perché sono abituati a questo problema fin dalla nascita. I bambini, come del resto le persone di ogni età, possono essere a rischio di acufene se sono esposti a rumori molto forti. Alcune occasioni del tempo libero, come le sagre, i concerti, le corse automobilistiche o gli eventi sportivi possono essere attività molto rumorose che potrebbero danneggiare le orecchie dei bambini. Vi consigliamo di proteggere le orecchie, di mettere in guardia i bambini dai pericoli dei rumori forti e di valutare la possibilità di non far partecipare i bambini all’evento o di farli allontanare dalla fonte di rumore.

Acufene pulsante

L’acufene pulsante è un suono ritmico e pulsante, che nella maggior parte dei casi va a tempo con il battito cardiaco. Di solito, ma non sempre, può essere udito con un esame obiettivo appoggiando lo stetoscopio sul collo del paziente, oppure mediante un microfono collocato all’interno del condotto uditivo. Nonostante non sia una forma frequente di acufene alcune delle sue cause sono note: ipertensione, soffio al cuore, patologie a carico delle trombe di Eustachio, tumore glomico, anomalie in una vena o in un’arteria, … Molto spesso questo genere di acufene può essere curato.

La causa fisiologica dell’acufene è tuttora sconosciuta: forse non si tratta di una causa unica, ma di una combinazione di diversi fattori. Tra le diverse cause probabili,in grado di scatenare peggiorare l’acufene individuiamo:

  • Problemi di udito provocati dal rumore. L’esposizione a rumori molto forti può danneggiare e persino distruggere le cellule dotate di filamenti (le cellule ciliate) che si trovano nell’orecchio interno. Una volta danneggiate le cellule ciliate non possono essere ricostruite o sostituite. I problemi di udito possono anche essere causati dall’eccessiva esposizione al rumore, forse è solo una coincidenza ma fino al 90 per cento dei pazienti affetti da acufene manifesta problemi di udito di gravità variabile.
  • Accumulo di cerume nel condotto uditivo. La quantità di cerume prodotta dalle orecchie varia da persona a persona. A volte si produce una quantità di cerume tale da compromettere l’udito o da far sembrare più forte l’acufene; se vi accorgete di un eccesso di cerume chiedete al vostro medico di famiglia di farvelo togliere manualmente: quest’operazione non può essere effettuata con un semplice cotton fioc, ma deve essere eseguita da un otorinolaringoiatra (medico specialista che si occupa delle orecchie, del naso e della gola) o dal medico stesso.
  • Alcuni farmaci. Alcuni farmaci sono ototossici, cioè tossici per l’orecchio. Altri farmaci, invece, provocano l’acufene come effetto collaterale, senza danneggiare l’orecchio interno. Gli effetti collaterali, che possono dipendere dal dosaggio del farmaco, possono essere temporanei oppure permanenti. Prima di assumere un qualsiasi farmaco, assicuratevi che il medico che ve lo prescrive sappia che soffrite di acufene e informatevi sulle terapie alternative che potrebbero essere adatte nel vostro caso.
  • Infezioni dell’orecchio o sinusite. Molte persone, compresi i bambini, possono soffrire di acufene durante un’infezione dell’orecchio o una sinusite. Una volta curata l’infezione, di solito l’acufene diminuisce fino a scomparire gradualmente.
  • Disordini temporo-mandibolari. Alcune persone hanno i muscoli o le articolazioni della mascella non correttamente allineate: questo non provoca soltanto l’acufene, ma può anche influire negativamente sui muscoli e sui nervi cranici e sulle strutture incaricate di ammortizzare i colpi, che si trovano all’interno dell’articolazione della mascella. Molti dentisti sono specializzati nella cura dei disordini temporo-mandibolari e mascellari e potranno consigliarvi efficacemente nella scelta della terapia.
  • Malattie cardiovascolari. Circa il tre per cento delle persone affette da acufene soffre di acufene pulsante: di solito in questo caso si avverte una pulsazione ritmica, che spesso va a tempo con il battito cardiaco. L’acufene pulsante può indicare la presenza di una malattia cardiovascolare (cioè di una compromissione del normale flusso sanguigno nelle vene e nelle arterie), come ad esempio soffio al cuore, ipertensione o arteriosclerosi (indurimento della parete esterna delle arterie).
  • Traumi alla testa e al collo. Anche i traumi alla testa e al collo possono provocare l’acufene. Tra gli altri sintomi troviamo: mal di testa, vertigini e amnesie.
  • Alcune malattie, come ad esempio l’ipotiroidismo o ipertiroidismo, la malattia di Lyme, la fibromialgia e la sindrome di presa toracica, possono presentare l’acufene come sintomo. Quando l’acufene è un sintomo di un’altra malattia, la cura della malattia può contribuire ad alleviare anche l’acufene.Una singola esposizione a un rumore forte può provocare l’acufene?

Uno studio piuttosto recente pubblicato sulla rivista scientifica Occupational and Environmental Medicine ipotizza un collegamento fra l’uso del cellulare ed un’aumentata probabilità di sviluppare acufene: in particolare i ricercatori sono giunti alla conclusione che le persone che hanno utilizzato il cellulare per una media di dieci minuti al giorno hanno il 70 per cento di probabilità in piu’ di sviluppare il disturbo. La causa di questo sensibile aumento del rischio sarebbe l’energia prodotta dalle microonde dei cellulari.

Cosa può far peggiorare l’acufene?

L’esposizione ai rumori forti e alcuni farmaci. Molte persone trovano che l’alcool, la nicotina e la caffeina, come pure alcuni alimenti, possono far peggiorare l’acufene. Altri, invece, trovano che gli alimenti con un alto contenuto di zucchero o con una quantità qualsiasi di chinino (acqua tonica) possono far sembrare più forte l’acufene. Da ultimo ricordiamo che anche lo stress e la fatica possono avere ripercussioni sull’acufene.

Terapie

Non c’è alcuna cura defintiva per l’acufene, cioè non esiste nessuna bacchetta magica che permetta ai milioni di persone che ne soffrono di non sentire più quel rumore nelle orecchie e nella testa. In alcuni casi però si può trovare sollievo dall’acufene. Ad esempio alcune persone producono cerume in eccesso che impedisce ai rumori provenienti dall’esterno di penetrare nell’orecchio: quando il cerume o un qualsiasi oggetto esterno (come un capello) toccano il padiglione auricolare può prodursi come risultato l’acufene. Facendo rimuovere il cerume dal medico o dall’otorino, si rimuove anche la causa che provoca il disturbo.

In commercio non esiste alcun farmaco specifico per curare l’acufene, tuttavia ci sono diversi farmaci che hanno alleviato l’acufene nel caso di molti pazienti.

Secondi gli studi della Psicoenergetica, le orecchie ci servono per captare, ricevere e poi trasmettere, codificandoli, i messaggi sonori che ci giungono.Sono in relazione con il principio dell’acqua e per estensione con le npstre origini. Gli auricoloterapeuti vi “leggono” la forma di un feto rovesciato, e secondo gli orientali, da esse è possibile vedere se la persona è ciò che viene definita “un anima vecchia”, ossia qualcuno che non sta vivendo la sua prima vita. Secondo il Buddha, le orecchie costituiscono uno dei segni dell’immortalità e della saggezza. le orecchie rappresentano la nostra capacità di ascolto, d’integrazione, di accettazione di ciò che proviene dall’esterno, in quanto possono servire ad ascoltare come pure ad intendere.I problemi delle orecchie, quali ronzii, acufeni, sordità parziali o totali, sono il segno che proviamo difficoltà ad intendere o che rifiutiamo ciò che avviene attorno a noi.Se la sordità riguarda l’orecchio destro è in relazione con il simbolismo materno, se a sinistra con il simbolismo paterno.

Secondo gli studi effettuati dal Maestro Naturopata Manuel Lazaeta Acharan, le malattie all’udito come tutte le malattie acquisite, hanno la loro origine nelle croniche e cattive digestioni, sono le febbri intestinali che dal ventre salgono alla testa trovando sfogo negli orifizi del cranio, perciò in  orecchie, naso, occhi e bocca. il trattamento da lui consigliato, è quello di normalizzare la digestione del malato, attivando l’attività eliminatrice ad opera di intestino, reni e cute, e come disinfiammante locale, reccomanda l’applicazione locale del vapore ottenuto dall’ebbollizione di alcune foglie di eucalipto, tramite un imbuto di plastica o cartoncino; consiglia i bagni di vapore alternati ai bagni di acqua fredda sugli arti inferiori la sera prima del riposo notturno.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese i reni si aprono nelle orecchie e si manifestano nei capelli. Se il rene è in armonia, l’orecchio è in grado di udire le cinque tonalità.L’orecchio ha un importanza fondamentale sul piano della carica corticale: formnisce corrente per alimentare il cervello, questa funzione sembra essere primaria rispettoa quella uditiva. I suoni acuti attivano la corteccia cerebrale per permetterle di pensare, mentre i suoni profondi agiscono sul corpo, ma senza fornirgli una carica.

La Riflessologia Plantare consiglia di  trattare la zona riflessa delle orecchie in particolare l’orecchio interno sul dorso del piede, dei denti, degli occhi, dei seni nasali, insistendo sulla circolazione linfatica paravertebrale del tratto cervicale e  della circolazione linfatica superiore avendo cura di lavorare il terminus in apertura; molto importati le zone riflesse del collo e dei reni, il sistema endocrino, la milza, il pancreas, fegato e colecisti; cercare di eliminare dolore e tensione da ogni singolo dito dei piedi, tenendo fermo e facendo ruotare un dito alla volta. Sono questi punti in genere molto dolenti, Il Dott. Fitzgerald utilizzava una molletta da biancheria per 10 minuti sull’anulare o premeva i denti di un pettine contro le punte delle dita per 5 minuti.

Attraverso una serie di trattamenti di Riflessologia Plantare  abbinati ad una leggera alimentazione, vedremo sparire anche l’acidità anomala e di conseguenza anche i problemi all’orecchio, con l’unico effetto collaterale di avere uno stomaco capace di digerire e un intestino funzionante!
Gaobi
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I suoni e la luce saranno gli strumenti della medicina del futuro.

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3 Responses a “Orecchio-acufene, visione olistica.”

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