Estratti vegetali medicamentosi.

  • Meristemoderivati:

a scopo medicamentoso vengono utilizzati tessuti embrionali vegetali, i meristemi, in forma di macerati gliceralcolici diluiti. Le parti della pianta più utilizzate sono: infiorescenze, boccioli, gemme, germogli, ghiande, giovani radici, linfa, corteccia interna di radice, corteccia di giovane ramo, semi.

Il composto che si ottiene è altamente ricco di fitocomplesso, ma in seguito alla diluizione la sua efficacia si attenua considerevolmente.

  • Oli essenziali:

sono composti molto concentrati, anche essi preparati utilizzando la pianta viva,  successivamente  distillata in corrente di vapore o per spremitura; gli oli essenziali hanno spiccate attività terapeutiche perciò devono essere usati solo dietro prescrizione medica e se si conoscono gli effetti sia benefici che collaterali.

Contengono per lo più solforati, chetoni, fenoli e idrocarburi; spesso non sono consigliabili in  fasi particolari della vita come ad esempio : gravidanza, allattamento, bimbi ecc… In alcune piante è naturalmente presente in lavanda, eucalipto, salvia.Svolgono attività antisettica, eupeptica, espettorante, diuretica, normalizzante il ciclo mestruale, antireumatica, vasoattiva, sedativa, stimolante, antinfiammatoria, antiparassitaria.

  • Estratti fluidi:

possono essere idroalcolici, idroglicerici o  alcolici, il principio attivo è concentrato; è la tintura madre preparata secondo la farmacopea francese o tedesca; macerato glicerinato preparato secondo la farmacopea francese; la pianta viene utilizzata fresca perciò il fitocomplesso viene catturato completamente, ma l’alta diluizione non permette la titolazione, l’effetto terapeutico è blando.

Le tinture non possono essere diluite in acqua e non sono indicate per soggetti intolleranti all’alcol.

  • Estratti secchi:

sono polveri finissime derivate dall’evaporazione del solvente  a partire dall’estratto fluido, hanno una concentrazione elevatissima di fitocomplesso; l’estratto secco è in genere titolato.

L’estratto secco si dimostra  più utile per la terapia in quanto contiene il principio attivo della pianta, ma viene liberato da contenuti farmacologicamente inerti, questo ne favorisce un buon assorbimento dall’organismo umano.

  • Fitointegratori alimentari

Sono degli elementi vegetali sottoposti a processo industriale per sottostare alle leggi del mercato dei rimedi “alternativi” di stampo allopatico; è ciò che si pubblicizza e si vende liberamente senza controllo e spesso l’acquirente non possiede le conoscenze per valutare il prodotto.

  • Farmaci omeopatici derivati da piante

La teoria di Hahnnemann, padre dell’omeopatia cura per principio di similitudine(“similia similibus curantur”), ovvero, utilizzando  il principio attivo estremamente diluito si attivano nel soggetto malato gli stessi sintomi della malattia stessa; l’organismo malato riceve dei segnali ( i sintomi della malattia) e come reazione attiva l’autoguarigione ritrovando lo stato di salute.

gaobi.


 


 

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