La fisiognomica del piede, accenni.

La Fisiognomica o Morfologia del piede si occupa dello studio e dell’osservazione delle forme del piede nella sua struttura e
delle leggi naturali che le governano. Da un attento esame delle suole di un vecchio paio di scarpe possiamo individuare lo stato di salute psicofisico di una persona. L’analisi del piede in un contesto fisiognomico olistico ci porterà a prendere in considerazione molti fattori che coinvolgono differenti organi di senso: vista, tatto, olfatto.

Lo studio del piede analizzerà forma e piani di inclinazione, odore, colore, temperatura, callosità, segni quali rughe, pieghe, nei e macchie cutanee.Ciascuno di questi elementi darà utili indicazioni sulla personalità, l’equilibrio fisico ed emotivo della persona. Qualsiasi caratteristica di un piede che dovesse deviare rispetto al canone di un “piede normale” (ideale), corrisponderà ad uno squilibrio fisico in un determinato settore dell’organismo e/o ad una problematica dell’atteggiamento psichico della persona in questione.

In questa ottica, come in molte altre discipline delle scienze naturopatiche, osserveremo gli scompensi dell’omeostasi nella loro variabilità plus e minus, che portano rispettivamente a squilibrio per eccesso (plus) o per difetto (minus). La fisiognomica è un utile e valido supporto a qualsiasi tipo di valutazione energetica e psico-fisica delle predisposizioni individuali. Il piede ci manda una quantità incredibile di informazioni, comunicando lo stato psico-fisico della persona con atteggiamenti, posture, segnali di tipo visivo, olfattivo e tattile. Tutti sono importanti ai fini della migliore comprensione delle problematiche in atto o pregresse e saranno sempre molteplici le indicazioni che ci orienteranno verso un certo tipo di  analisi. Ad esempio, un determinato colore della pelle si assocerà alla debolezza di un certo organo, che risulterà molto probabilmente segnato anche sul punto riflesso corrispondente, sul dito del meridiano omonimo, con l’odore tipico o con una dolenza della zona interessata. Ricordiamo che il fattore predisposizione è molto importante ed è efficacemente segnalato dalla fisiognomica, che spesso ci dà indicazioni precise ancor prima che si manifesti una vera e propria patologia.

Segnali visivi generali:

A prima vista, abbiamo delle sensazioni di vario genere quando guardiamo i piedi di una persona. Ci possono apparire gradevoli e aggraziati, armoniosi, oppure brutti, disarmonici, sgraziati. Un piede gradevole e leggero appartiene solitamente ad un individuo che prende la vita in modo positivo, con ottimismo ed una certa fiducia. Un piede grosso e pesante appartiene ad una persona con un rapporto faticoso, poco fluido con la vita.  Un piede “spesso”, ci parlerà di blocchi energetici, psicologici, difficoltà nei rapporti interpersonali affettivi. Un piede scarno e ossuto apparterrà ad  una persona essenziale; un piede duro ed irrigidito  ad un soggetto che ha difficoltà a lasciarsi consigliare, a lasciarsi andare, a cambiare la strada vecchia per la nuova.
Nell’osservare il piede nel suo complesso, prenderemo in considerazione l’aspetto generale, la sensazione di carenza o di eccesso che esso ci comunica con il suo aspetto globale.

Segnali tattili:

Alla palpazione della pianta del piede possiamo rilevare diverse indicazioni di eccesso:

•presenza di piccoli cristalli, simili a granelli di sabbia, in genere dove le ossa del piede sono a fior di pelle

•masse nodose muscolari

•ipertonicità muscolare

•aree che presentano notevole sensibilità e dolore acuto di breve durata

•gonfiori circoscritti

•scarsa elasticità e mobilità di tendini, legamenti ed articolazioni

•aree molto calde

•ritorno sanguigno immediato dopo digito-pressione profonda

Indicazioni di carenza o difetto si evidenziano quando riscontriamo:

•tessuti molli che presentano condizioni di “vuoto”sottocutaneo

•muscoli ipotonici

•dolore sordo in certe aree che persiste per lungo tempo

•insensibilità in zone circoscritte

•aree svuotate e degenerate

•tendini e legamenti eccessivamente flessibili

•eccesso di flessibilità di tutte le articolazioni

•aree molto fredde o pallide

•ritorno sanguigno mancato o troppo lento dopo la digito-pressione profonda

Con la palpazione del piede, ovvero con il contatto manuale, riscontriamo diverse condizioni riguardanti la consistenza generale dei tessuti della persona che stiamo trattando:

•I piedi “duri fuori e duri dentro”, ossia che presentano al tatto una struttura rigida e poco elastica, che riguarda sia gli strati superficiali del piede che quelli più profondi, comprese le stesse articolazioni:  anche trattandoli e massaggiandoli a lungo non si ottiene un  rilascio sostanziale dell’atteggiamento.

Sono propri di soggetti rigidi con se stessi – fisicamente ma soprattutto mentalmente –  e anche con il mondo, dicono sempre di
stare bene e di non avere bisogno di nessuno e poi di colpo, proprio a causa di un continuo ed esasperato controllo delle emozioni e delle situazioni sgradevoli, crollano di schianto e si ammalano anche gravemente in modo repentino.

•Piedi “duri fuori e molli dentro”, sono duri al primo contatto, poi man mano che si lavorano, la durezza lascia spazio al cedimento. Persone docili, buone, espansive che indossano la maschera. L’apparente durezza altro non è che una difesa, una “armatura”, che però può portare il soggetto negli anni a costituirsi una doppia personalità.

•Piedi molli fuori e dentro appartengono a soggetti lenti, compassati, con poca vitalità, nei quali sembra evidente l’essere in debito di energia vitale. Di solito sono persone molto docili e accomodanti che per quieto vivere lasciano passare ogni cosa, tutto scivola loro addosso. I loro piedi sono freddi e quasi sembrano inanimati. Facili esaurimenti nervosi, labilità mentale.
•Piedi molli fuori e duri dentro vengono definiti anche “piedi da manager”. Appartengono a persone che sulle prime non dicono mai di no, ma poi fanno quello che vogliono loro e lo impongono. Soggetti apparentemente amabili e disponibili ma in realtà duri e resistenti.

Segnali olfattivi:

I piedi hanno un loro odore caratteristico. Se sono maleodoranti ci sono indicazioni relative ad organi ed apparati a cui associare i diversi tipi di odore.

•Rancido: tipico di sostanze organiche che fermentano e producono acidità, è simile all’odore del prosciutto cotto andato a male, del burro rancido, e all’odore dell’aceto di vino. Ha relazione con il fegato.

•Bruciato:  simile all’odore del caffè tostato, del cuoio, ha relazione con il cuore. Quando si avverte un odore di bruciato la situazione è rischiosa: attenzione alla predisposizione all’infarto!!

•Fragrante: simile all’odore dolciastro di confetteria, nauseante, ha relazione con milza e pancreas.

•Marcio: simile all’odore dei formaggi fermentati tipo gorgonzola o taleggio, ha relazione con l’intestino e con il polmone.

•Putrido: odore cadaverico, di acqua stagnante, fogna. Ha relazione con i reni.

L’iridologo americano Bernard Jensen sostiene che una traspirazione eccessiva e maleodorante ai piedi, con tipico odore di formaggio guasto o fermentato, sia sicuro indice di putrefazione o fermentazione intestinale.

Colore e temperatura

La persona in buona salute presenta piedi in cui nessun colore della pelle è prevalente, poiché esprimono un concetto di armonia.
Viceversa, piedi con colorazioni evidenti segnalano verso quali squilibri la persona è predisposta:

•Verde: segnala un momento di transizione, di trasformazione, caratterizzato da una importante o intensa attività del fegato e
della cistifellea. Caratterialmente la persona è biliosa.

•Rosso: le persone che non possono esprimere l’aspetto emozionale del cuore a causa  di condizionamenti interni o esterni manifestano un rossore diffuso intenso su tutta la pianta del piede, comprese le dita. Il rosso indica predisposizione all’ipertensione.
•Giallo: chi ha difficoltà a trovare il proprio centro rispetto alle relazioni interpersonali, sia affettive che professionali, ha i
piedi di colore giallo. Manifesta una scarsa conoscenza di sé e delle proprie potenzialità. Cerca sempre conferme dagli altri, ha bisogno di essere rassicurato e gratificato, di essere sostenuto. Presenta disturbi dell’apparato endocrino e digerente.

•Arancio: si riscontra in soggetti con con squilibrio dell’assimilazione e trasformazione degli zuccheri (stomaco-milza-pancreas
secondo la medicina cinese).

•Bianco: i piedi bianchi e secchi con tendenza alla desquamazione indicano capacità respiratorie limitate, possibili predisposizioni asmatiche, tristezza e tendenza alla depressione.

•Nero: persone che hanno avviato un processo autodistruttivo a carico di reni e vescica. Paure, fobie, rigidità mentale.

Il trattamento riflessologico rimette in movimento l’energia bloccata, riequilibrando eccessi o carenze, favorendo un flusso armonico dell’energia vitale: si riattiva la circolazione linfatica e venosa, si rigenera il sistema nervoso, stimolando così il sistema endocrino e le potenzialità immunitarie, si allentano gli stati di tensione, liberando le emozioni trattenute che li generano. Sul piano psicologico possiamo alleviare traumi emozionali, depressione, ansia, insonnia.

Le nozioni di fisiognomica del piede, ossia lo studio del profilo caratteriale e psicologico della persona attraverso l’interpretazione dell’aspetto morfologico della struttura dei piedi, sono utilissimi complementi allo studio ed alla comprensione delle predisposizioni psico-fisiche individuali.

Gaobi

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2 Responses a “La fisiognomica del piede, accenni.”

  1. paola ha detto:

    Sono interessata a corsi di riflessologia Plantare nella zona di Ancona.

  2. maria antonietta ha detto:

    Ciao Gabriella, questo articolo è molto interessante.

    Per noi riflessologhe un piede non è solo un’estremità del corpo. La riflessologia è lo strumento che ci permette di scoprire o far prendere coscienza di quanto il nostro corpo mandi dei segnali inequivocabili di aiuto.

    Il “Benessere Infinito” a mio personale parere si raggiunge quando il nostro corpo manderà al cervello il seguente messaggio ” Tu caro cervello sei in equilibrio, e finalmente lo sono anche io…”

    Continua così, sei bravissima.

    Mary

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