In questo breve e semplice scritto, cercherò di spiegare come potersi auto trattare con la disciplina naturale della riflessologia plantare, in una parte specifica del piede, a completamento dei precedenti articoli:
Riflessologia plantare, guida all’auto trattamento
Riflessologia plantare, guida all’auto trattamento 2^
Consiglio di eseguire gli esercizi con la sequenza in cui sono stati pubblicati; seguendo il percorso naturale, fisiologico di assunzione, assimilazione ed eliminazione. Distinguiamo quindi per semplificare tre macroscopiche aree corporee, l’uomo attraverso la sua parte alta assume il nutrimento; è un nutrirsi nella più totale essenza, tutto ciò che proviene dall’ambiente esterno, acquisito per mezzo degli organi di senso, quindi ciò che vediamo,ciò che sentiamo, ciò che il senso dell’olfatto rileva, ciò che mangiamo, ciò che tocchiamo, ma anche il nostro ambiente puramente interno, il risultato di ciò che abbiamo incamerato fino’ora, quali:pensieri, sentimenti, emozioni, gioie (nutrimento), dolori (anti nutrimento), preoccupazioni etc.. Noi assumiamo “nutrimento e anti nutrimento” in ogni istante, ed in ogni istante si avvia un processo di accettazione o non accettazione (nausea, vomito) all’altezza di esofago e stomaco; di digestione e assimilazione ( quindi immissione in circolo) all’altezza di duodeno,intestino tenue, fegato,milza, pancreas. E proprio in questa macro area che il nostro essere fisico, perciò materia, che dà la più sincera risposta in merito a ciò che abbiamo permesso di entrare in noi, portando alla luce armonie e disarmonie nel nostro aspetto fisico, mentale e le relative loro funzioni. Abbiamo un sistema di difesa eccezionale, che incentiva verso la vitalità, lo si ritrova anche nel nostro sistema di eliminazione,cioè la possibilità di alleggerirci da tutto ciò che non è più utile a noi.
Abbiamo un intelligenza rivolta alla sopravvivenza che è infallibile, alla quale dovremo affidarci e lasciare che sia questa a capire di cosa abbiamo effettivamente bisogno per il nostro benessere.
La zona riflessa sulla quale stiamo ponendo attenzione è proprio questa in cui avviene questo processo di scelta, cosa tenere? Cosa ci è utile? Cosa è superfluo? Cosa ci appesantisce? Il nostro 2^ cervello che sta nell’intestino,lo sa; noi con la riflessologia plantare, umilmente e in rispetto di questo sapere interno ci poniamo a suo servizio.
Ecco come fare:
La mano opposta al piede che trattiamo, quindi per iniziare, la mano destra,impugna il piede avvolgendo come una coppa il calcagno, con il pollice della mano sinistra portate delle pressioni come indicato negli articoli precedenti e nella direzione ri portata nell’immagine a lato:
Terminate portando pressioni attorno alla caviglia, sia internamente che esternamente e massaggiatele contemporaneamente e ripetutamente,come a disegnare dei circoli in senso antiorario,dal basso della caviglia a risalire verso la gamba.
Ripetete tutto sull’altro piede, e terminate con sfioramenti che ricoprono tutta la superficie del piede, plantare, dorsale, laterale e mediana (interna).
Vi consiglio di seguire tutti e tre gli esercizi in ordine di pubblicazione, ritagliatevi uno spazio per voi, ascoltatevi ogni volta che praticate, e nel periodo che intercorre tra i trattamenti, possibilmente ripetete due-tre volte la settimana. Ogni reazione al trattamento è positiva ed evolutiva. Ogni vostra in merito è gradita e se possibile vi sarò di aiuto anche se a distanza.
Gaobi.