- Quale olio usare?
Gli oli solitamente impiegati per l’estrazione dei principi attivi delle piante sono gli oli vegetali, i quali sono composti prevalentemente da trigliceridi, nello specifico l’olio che garantisce la migliore conservazione del prodotto è l’extravergine di oliva.
L’olio evo oltre ad avere una buona stabilità, (difficile che si alteri) , conservando in modo ottimale l’oleolito ottenuto, l’olio extra vergine di oliva ha innumerevoli proprietà benefiche sul nostro organismo, come antiossidante grazie alla presenza di fenoli, vitamina E, e come vaso protettore in prevenzione di cuore e circolazione.
La consistenza dell’extravergine di oliva è densa e per questo motivo applicabile esternamente per lo più la sera, massaggiando a lungo perché l’assorbimento risulterà lento. Oli solventi più leggeri e velocemente assorbibili sono ad esempio l’olio di girasole, mais, riso, germe di grano, mandorle, sesamo, nocciolo, palma ecc..
Foglie e fiori possono essere addizionati durante la produzione dell’olio stesso, che poi viene filtrato e imbottigliato, ma questa di certo è una pratica fattibile dalle aziende abitualmente produttrici di oli, facilmente si trovano in commercio oli adatti all’alimentazione arricchiti con spezie e vari, come ad esempio l’olio al basilico, al rosmarino, all’origano ecc
L’oleolito prodotto nelle nostre case segue di solito il processo della macerazione, secondo cui fiori o foglie prescelte restano a contatto continuo con l’olio, questo è un procedimento che può avvenire a freddo o a caldo.
La produzione domestica di questi oleoliti per uso alimentare deve tenere conto del rischio botulismo, dovuto alla potenziale presenza di batteri nelle erbe addizionate.
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